OPENING: il progetto “Mondo Creolo” realizzato da Guido Fuà, prodotto da Umbria World Festival 2014, farà parte del ventaglio di visioni fotografiche selezionate per l’XI edizione di “Fotoleggendo”. La mostra ampliata con nuovi ritratti e un video, inaugurerà il 13 giugno alle 19:00 alla B>Gallery, piazza di Santa Cecilia 16, (Trastevere) Roma.
“Ho cominciato a sviluppare fotograficamente questo tema già quindici anni fa in forma di story-telling. Recentemente ho coinvolto le stesse ed altre persone per costruire una galleria di close-up. Lo scopo principale, già all’inizio degli anni duemila, era di andare oltre il fenomeno dei massicci flussi migratori e delle relative problematiche legate all’integrazione, rivelando una realtà crescente nella società italiana, che portava già radicati in sé i connotati di una nazione multietnica e multiculturale. Una convinzione che negli anni trascorsi è stata confermata dall’evoluzione sociale e le scelte di vita.”
Idee alla base del progetto
Volti nuovi, dalle fisionomie indefinibili e affascinanti, si muovono per le nostre città. Sono i figli degli incontri multi-razziali, dei matrimoni misti fra un italiano e un extra-comunitario: i creoli italiani. Nuovi cittadini che si fanno strada senza clamori nella nostra realtà nazionale e solo apparentemente monoculturale, rompendo la dialettica che contrappone “noi” alle “altre etnie”.
Il termine “creolo” (criollo, kriol, creole), ancora poco usato nel nostro lessico, è molto noto nelle società dell’America latina e dei Caraibi, e sta a indicare quegli individui nati dall’unione di genitori francesi, spagnoli o portoghesi con indios nativi o individui di discendenza africana.
Ma la “creolità” fisica è solo il punto di partenza. Il punto d’arrivo è la compresenza simultanea di elementi culturali molteplici, ormai la norma in qualsiasi angolo della Terra ed in qualsiasi persona, a prescindere dalle origini genetiche.
Il mondo intero si creolizza, perché le culture in contatto con le altre non possono resistere ai continui scambi e alle reciproche influenze. Usciamo di casa e balliamo zumba, mangiamo couscous e ascoltiamo musica rap, le ragazze si fanno le treccine alla maniera africana. I nuovi eroi hanno colori e sembianze diverse dai tipici connotati nostrani.
Il multiculturalismo ormai planetario ci coglie forse impreparati? Ci si chiede se in Italia l’integrazione avrà un percorso diverso e meno conflittuale rispetto ad altre nazioni con un forte passato coloniale. Facciamo finta di aver superato le problematiche legate alla recente massiccia immigrazione. Va preso atto che siamo già alle generazioni successive, e si pone l’imperativo di imparare a stare con gli altri nella massima apertura della presenza e della contaminazione quotidiana.
I creoli portatori della differenza, sono i simboli dell’evoluzione delle società del mondo ed esemplificano il modo di sopravvivere nella diversità, lontano dall’unico e dall’identico, perché oppongono all’universalità e alla purezza scismatica tutte le opportunità dell’armonizzazione cosciente della diversità.